Home Arte Festa della donna: operaie, icone grafiche e bambine ribelli

Festa della donna: operaie, icone grafiche e bambine ribelli

Che significato assume l'8 marzo? Abbiamo provato a chiedercelo partendo dai primi del Novecento, passando per le Guerre Mondiali, fino ad oggi

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Festa della donna we can do it - arte - letture - fumetti - colpoditosse.com
Rose the Riveter rivista da 'Il Cactus Verde' per Colpoditosse.com

Quando frequentavo le scuole elementari, la maestra (non ricordo più di quale materia), ci raccontò l’importanza della commemorazione della Festa della donna, una ricorrenza che celebrava le donne lavoratrici vittime di un incendio scoppiato in una fabbrica tessile. Il fiore di mimosa era stato scelto come simbolo rappresentativo poiché fuori dalla fabbrica c’era un albero di mimose.

Passano gli anni, scorre il tempo e scopro che sì, è vero c’è stato l’incendio, che 146 lavoratori (la maggioranza donne immigrate ebree e italiane comprese), hanno perso la vita all’interno dell’edificio, ma scopro anche che questo evento non risale certo all’8 marzo e soprattutto che non si tratta del reale motivo che ha spinto l’umanità a celebrare la Festa della donna.

Eh, sì! La festa della donna più che un festeggiamento si tratta di un memorandum o almeno così avrebbero voluto Rosa Luxemburg filosofa, economista, politica e rivoluzionaria e Clara Zetkin esponente socialista e combattente dei diritti delle donne che dal 1907, con il congresso di Stoccarda, iniziarono a lottare per l’introduzione del suffragio universale delle donne – il diritto di voto femminile.

Certo non è una cosa che vollero solo loro due. nel corso degli anni dopo congressi, manifestazioni e arresti si unirono molte donne di tutto il globo per dare voce prima al diritto d’indipendenza del voto politico e poi successivamente anche sociale ed economico. Così il 14 giugno del 1921 nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste tenuta a Mosca venne fissato l’8 marzo come la La Giornata internazionale dell’operaia.

Festa della donna manifesto
Il manifesto che annunciava una rivolta delle operaie tedesche l’8 marzo 1914

Con le Guerre Mondiali le donne rappresentavano una forte risorsa per l’economia. Mentre gli uomini erano impegnati a combattere la guerra, toccava a loro portare a casa il pane.
Nel 1943 famoso divenne il manifesto propagandista dallo slogan We can do it! con lo scopo di spingere le donne a lavorare nelle fabbriche.

Negli anni ’80 al manifesto di Rosie the Riveter venne data nuova luce dai movimenti femministi che la utilizzarono per rivendicare i diritti delle donne. Il manifesto, oltre al significato, riesce ad essere attuale anche per la forza contenuta sia nella posa, c’è una donna attiva che esprime azione e dinamicità, sia dai colori utilizzati, quelli primari che nella psicologia dei colori rappresentano forza, potenza e responsabilità.

I diritti di cui riusciamo a godere oggi sono il frutto di donne ammirevoli, esempi virtuosi, che hanno impegnato la propria vita per la parità di genere ed è per questo motivo che la Festa della donna è una ricorrenza che non deve essere sminuita o svalutata e il suo reale significato dovrebbe essere istruito sin dall’infanzia.

Festa della donna Storie della buonanotte per bambine ribelli
Storie della buonanotte per bambine ribelli edito da Mondadori

Due scrittrici italiane Elena Favilli e Francesca Cavallo hanno creato una raccolta di favole, Storie della buonanotte per bambine ribelli, dove vengono narrate le storie di donne che hanno segnato la Storia. Donne che grazie alle proprie capacità hanno combattuto per realizzare i propri sogni e farsi valere in un mondo patriarcale. Tra le storie ci sono quelle di Rita Levi Montalicini, Frida Kahlo, Virginia Woolf, Coco Chanel, Malala Yousafzai, Marcherita Hack, Cleopatra, Nina Simone, Rosa Parks, Yoko Ono e tante altre. Ogni personaggio è accompagnato da illustrazioni create da artiste, non a caso, di tutto il mondo.

Perché donne mie l’intelligenza non ha sesso, al massimo è un sostantivo femminile.
Buona festa della donna passata, presente e futura.

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Spinosa come il cactus, di origini calabresi, vaga tra l'Italia e la Spagna in cerca di fortuna e si sa che la Fortuna aiuta gli audaci... che lo sia oppure no, non so dirvi, ma quello che è certo è la passione per il disegno e per le Arti in generale.