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L’esotismo francese musicale dei Pas Sages

Un esordio degno di nota quello dei Pas Sages, che mostrano grandi capacità musicali e di intrattenimento offrendo un prodotto di cui interessante è il carattere emolliente.

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L’armonia della lingua francese accostata a melodie elettroniche fa dei Pas Sages uno dei gruppi su cui indirizzare l’orecchio in questo nuovo decennio.
Il loro primo ep, distribuito dal 17 aprile da Inside Records e rilasciato dalla label rose(meta), è una dose di svago puro, distensivo per anima e corpo, da accompagnare con un Moscow Mule mentre il cielo di tinge di arancione, quando si tira un respiro che gonfia il petto e si buttano via gli affanni della giornata.

Il duo francese ha debuttato con il brano Nuit d’Azur, con cui pare volessero raccontare in musica l’atmosfera di cui si veste la Costa Azzura al calar del sole. Per chi non l’avesse mai respirata, questo brano rappresenta un bel biglietto da visita: il romanticismo del pop francese e la dinamicità dell’elettronica d’accompagnamento si intrecciano armoniosamente per risultare in un prodotto di vera qualità che alleggerisce il peso delle palpebre e che riporta con la mente a quel luogo magico. È notevole il bilanciamento vocale e musicale che il gruppo è riuscito a mantenere in tutto l’ep, la musica non sovrasta mai la voce e viceversa. Non esiste un protagonista unico ma è come se più attori svolgessero la parte principale, lavorando sinergicamente per trasmettere al pubblico un’emozione vera e un’immagine universale che può essere colorata in diversi modi, cioè che può essere qualcosa di diverso per ognuno di noi.

Spontaneità ed esotismo, nell’accezione più ampia del termine, dominano il brano Tropicana, che ci trasporta nei tropici del Cancro e del Capricorno a godere del sole e della pace che abita quei luoghi, mentre il synth governa l’andatura e il francese riempie i suoni, pennellando dolci velature sulla strumentale riposante.

L’atmosfera si mantiene esotica in Danser Encore, che proietta la pista da ballo in mezzo al mare, lasciando che i ballerini si muovano al ritmo della natura. La voce si unisce ai synth iniziali e conducono insieme le danze.

Un esordio degno di nota quello dei Pas Sages, che mostrano grandi capacità musicali e di intrattenimento offrendo un prodotto di cui interessante è il carattere emolliente, per la flessibilità e la morbidezza che si percepisce all’ascolto. Musica disimpegnata e di accompagnamento verso un viaggio che probabilmente non potremo fare nel breve periodo ma che ci sta aspettando.

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Pierpaolo Manfredi, diplomatosi presso il Liceo Classico "Giuseppe Garibaldi" di Castrovillari, e attualmente studente universitario, ha da sempre raccolto stimoli intellettuali dai vari settori della società traducendoli in scritti di varia natura. Negli anni del Liceo ha contribuito con diversi articoli sul giornale scolastico ed ha avuto esperienze con La Repubblica on-line grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro. Attualmente collabora con diverse riviste culturali italiane, tra cui Il filo rosso, con sede a Cosenza, e L'isola che non c'era, con sede a Milano. Oltre che in italiano, parla e scrive correntemente in inglese e francese.