Il direttore di Radio Deejay e del gruppo delle radio di Gedi, Linus, (storico conduttore di Deejay chiama Italia), va all’attacco dopo la chiusura delle discoteche in Italia.
Non un attacco politico ma una amara riflessione su tutto il pandemonio scatenatosi in questi giorni.
Linus all’attacco
“E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse”, dice.
“Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno – continua – ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi… ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?“.
Con un lungo post sul suo profilo Instagram Linus, dj e direttore di Radio Deejay interviene sulla decisione del governo di chiudere da oggi le discoteche in tutta Italia.
I gestori “sospetti” e il modello Ibiza
“I gestori delle discoteche – scrive Linus – non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati?”.
“A Ibiza, capitale delle discoteche europee – dice ancorea – hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti”.
“Stupido favorire i problemi”
“I ragazzi hanno diritto di vivere, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker”, è l’analisi del conduttore di Deejay chiama Italia.
“Ma è stupido favorire i problemi. Il settore è in crisi. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?”, conclude Linus.