La Pixar sfoggia un nuovo gioiellino d’animazione che si rileva grande un successo sin da subito.
Soul racconta la storia di Joe, un musicista ossessionato dal sogno di diventare un jazzista conosciuto così da poter suonare nei locali jazz insieme ai grandi musicisti.
Dopo anni di fatiche, ripetute mazzate seguite da altre mazzate e con un impiego da ripiego, insegnante di musica nelle scuole medie (che, diciamolo, l’otto percento della popolazione italiana ci avrebbe lasciato la firma, ndr), finalmente qualcosa sembra a smuoversi.
Un suo ex-alunno gli propone un provino nel gruppo di una famosa sassofonista. Il provino va benissimo e la stessa sera deve suonare dal vivo.
Peccato che non potrà esserci per un piccolissimissimissimissimo (super -issimo) dettaglio: muore.
Ci addentriamo nel film Soul che è sia un genere musicale ma che, in inglese, ha il significato di “anima”.
Joe & 22
Joe non vuole morire, non prima di aver realizzato il proprio sogno. Ed è disposto a tutto pur di ritornare a vivere.
Determinato e con una ostinazione senza eguali, finisce nell’antivita dove si spaccia mentore per le anime che si preparano a nascere.
Deve aiutare un’anima, di nome 22, a cui non interessa vivere, che sarebbe anche disposta a fare qualsiasi cosa, ma nulla la appassiona veramente. Non c’è una vera motivazione che la spinge a voler nascere.
È propensa ad aiutare gli altri, ma solo perché mossa da curiosità.
Questo film a me ha fatto riflettere: nel corso della mia vita sono stata ossessionata nel voler raggiungere l’obiettivo della vita, da perdermi durante il cammino; mi sono vestita con le critiche altrui, indossando quegli abiti quotidianamente. Mi sono immedesimata nel protagonista.
Soul film complesso
Ho pensato a dei discorsi fatti qualche giorno addietro con un’amica.
Il film è complesso, nelle emozioni e nella rappresentazione delle emozioni prese in esame. Si tratta di eventi che, in parte, l’adulto ha vissuto. Quanti di noi hanno messo da parte i propri sogni? Chi pur continuando a crederci e sforzandosi in tutti i modi non è riuscito a realizzarli?
Ma un bambino esattamente da cosa sarebbe spinto nel vedere Soul sino alla fine? I colori? I disegnini che sembrano omaggiare la Linea di Osvaldo Cavandoli? La comicità?
È vero che se noi siamo cresciuti con Dumbo e Pomi d’ottone e manici di scopa, le nuove generazioni potranno crescere tranquillamente con Soul e altri film della Pixar Disney.
Però, la frase di prima lo chiamava proprio, sarà che non ho figli su cui sperimentare per vedere azioni e reazioni, credo che questo film dai più piccoli verrà inteso fra un po’ di anni.
Nel frattempo mi domando con quali psichiatri, psicoanalisti, psicologi la Pixar stia collaborando.
Psicologi ed educatori sfruttate questo film. Perché molti di noi ci riconosciamo nel jazzista, ma gli altri che invece si riconoscono in un’anima che si chiude nel proprio mondo, fatto anche di conoscenza e simulazione di esperienza e di comodità pur di non vivere quanti ce ne sono?
Per me Soul è disagio a profusione, raccontato estremamente bene e con tanto humor. La chiusura giusta di un’annata a suo modo unica.